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domenica 12 gennaio 2014

bloggando di nekrophilia - vampiri - let me in-lasciami entrare

Come prima figura inquietante e raccapricciante, ma allo stesso tempo poetica e attraente, troviamo il vampiro, succhiasangue, nosferatu, principe delle tenebre, futura cenere, ecc. ecc.
A partire da questo mese, infatti, abbiamo deciso di dedicare tempo, oltre che alle recensioni classiche, a recensioni e consigli o notizie perchè no, su un singolo essere di questo mondo tempestato da creature e blasfeme. Dovendo scegliere tra la moltitudine di bestie, il vampiro è quello che da sempre, ha sempre suscitato un certo timore/attrazione nelle persone.
Non proporremo i soliti classici da ormai prima serata, ne tanto meno, recensioni di teen movie (ho i brividi solo al pensiero di doverlo citare), bensì andremo a vedere pellicole che non hanno avuto un grande successo per quanto riguarda la fama popolare, ma che rimarranno comunque dei pezzi da vedere (o alcuni da non vedere) nella propria futile esistenza mortale. Ci saranno alcuni film un po' retro, altri conosciuti, che prenderanno tutte le sfaccettature di questi personaggi.

Per iniziare, sarei dovuto partire probabilmente da il Dracula di Bram Stoker, invece io vi propongo un film del 2010, Let me in, tradotto in lasciami entrare. Remake di una pellicola svedese del 2008, chiamata Let the right one in, il film si basa, come il suo predecessore, sul romanzo di John Ajivide Lindqvist, intitolato nello stesso modo.
La trama si basa sulla storia di Owen, 12enne vittima di bullismo, con una situazione familiare non troppo bella, che si ritrova ad affrontare una pubertà difficile completamente solo. La sua vita viene completamente stravolta quando nell'appartamento di fianco si trasferisce un vecchio con una ragazzina. Entrambi nascondono un segreto, Owen sospetta qualcosa, è curioso ma non ha paura, tanto da volere conoscere la nuova vicina "coetanea" e poi, sin da subito, di affezionarcisi. La bambina, di nome Abby, si rivelerà un vampiro, cresceranno gli omicidi in città, Los Alamos, New Mexico per l'esattezza, ma tutto ciò contribuirà alla crescita non solo del protagonista Owen, ma anche dell'amore (in parte corrisposto) per Abby. Per un finale non troppo scontato.

Il film è prodotto dalla Hammer Films, attiva già dal 1935 e produttrice di horror classici con mostri quali Dracula e il mostro di Frankenstein e vari classici del passato. La missione statunitense venne affidata inizialmente al Tomas Alfredson già direttore del capitolo originale, che però declina l'offerta e passa la staffetta al Matt Reeves di Cloverfield e del nuovo capitolo di Planet of the Apes, Dawn of the planet of the Apes, portandosi dietro anche il giovanotto Kodi Smith-McPhee, interprete del protagonista Owen.
Quest ultimo porta sullo schermo un personaggio molto difficile, come un non ancora teenager che prende davvero male il rapporto con scuola, compagni, ma anche vita stessa, portando all'esasperazione tutto quanto anche con la propria madre. Owen non reagisce come un violento, ma come un represso, un reietto della scuola pubblica americana, con tutti i problemi ad essa correlata come il bullismo, la mancanza di controllo da parte dei docenti, nonchè l'assenza della figura materna, troppo impegnata a lamentarsi della propria vita e del suo rapporto con l'ex marito tralasciando i problemi del figlio. Con l'arrivo di Abby, Owen, viene a conoscenza dell'amore, dell'amicizia e soprattutto di se stesso e di quello che può in realtà fare, trasformando una semplice vittima della società a stelle e strisce, a supereroe. L'interpretazione è ottima, molto espressiva per un 12enne in preda ad attacchi esterni della società. Parlando di supereroi, torna Chloe grace Moretz, la hit girl di Kick Ass, guadagnandosi, anche grazie a questa pellicola, il titolo di next Big Thing per i prossimi anni. La Moretz principalmente è una bad girl nata, le sue espressioni, i suoi ruoli e la sua qualità recitativa la portano ed essere così. riesce a mantenere toni drammatici, pur sapendo di essere qualcosa di più vicino ad un mostro che ad un umano, parlando sia di Let me in, ma anche di pellicole come Carrie, in uscita ora nelle sale italiane, o in Kick Ass, ma allo stesso tempo in Hick, dove interpreta comunque un ruolo di grown up girl alle prese con omicidi e fastidiose situazioni familiari.
In questa pellicola, la vera vittima non è Owen, bensì Abby, che è costretta a rimanere nella situazione vampiresca e rimpiangendo una vita normale e "mortale". 

Concludendo, il film Americano varia poco dalla sua versione originale e se visto con occhi vergini del capitolo svedese, si presenta come un ottimo prodotto che però ha riscattato pochissimo successo nelle sale tricolore, rendendo un piccolo gioiellino Horror Romantico, un prodotto di serie b, snobbato e sconosciuto, preferendo (Umpf...) alla coppia Owen - Abby. qualcosa di orrendo quale Edward "Disco light ball" - Bella "fishface" tratti da quella porcheria di Twilight.

Consiglio vivamente di guardare e riguardare questa versione di Let me in, rispulciare il Let the right one in svedese, leggere il libro e soprattutto scoprire in fumetteria la comic novel che affronta il prequel di tutta la vicenda fino all'arrivo di Abby nel nuovo appartamento. 

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